montagne
rosa.
LE MONTAGNE,
LA NOSTRA VITA.

Vivere con le montagne, come piano di vita, necessità, caso, destino.
Dieci storie di donne, una diversa dall’altra ma tutte unite, come anelli di una catena incredibilmente forte.
Ognuna con la propria vita, legate dalla stessa passione e desiderio di vivere in montagna.
Tutte donne che hanno scelto di camminare con AKU.

01

MONIA
GAIBOTTI

Monia vive la sua passione in maniera totale, dividendosi fra la montagna e il suo ristorante sul lago d’Iseo. D’inverno scala sulle cascate di ghiaccio e in estate pratica il drytooling in falesia (disciplina che si fa con le picche su pareti rocciose). Per Monia ogni momento è il momento giusto per una fuga in verticale. Un carattere forte e schietto, una persona autentica e diretta, come la via più breve per raggiungere la cima.

Da sempre attratta dalle discipline legate alla montagna, sperimenta una “svolta” nel 2011 quando, affiancata da una guida, scala la sua prima parete ghiacciata. Segue poi un corso didattico, un’esperienza intensa che l’avvicina sempre più all’attività e fa nascere in lei il desiderio di favorirne la pratica in sicurezza per tutti quelli che vogliono scalare, ma non sanno come approcciare. È per rispondere a tale esigenza che Monia crea su Facebook il gruppo “Ice Climbing… Cuori di Ghiaccio”, che conta oggi oltre 13mila appassionati.

02

caroline
moser

“Fuggi dall’ordinario!” è il motto di Carolina.
Nel Tirolo austriaco le montagne sono a portata di mano e ogni momento libero è l’occasione giusta per stare lontano dalla civiltà e cercare nuove strade e vette sconosciute. Che si tratti di alpinismo, arrampicata o scialpinismo, la cosa che preferisce è avere molta varietà e un piccolo brivido lungo la strada. Sia con gli amici che da sola, si gode sempre il suo tempo in montagna. L’alpinismo in generale è la sua attività preferita, in particolare i tour sui ghiacciai con le arrampicate in cresta. 

Da bambina ha sempre trascorso molto tempo in montagna, con i genitori e i nonni. Se in passato a spronarla era il Kaiserschmarrn in baita (frittata dell’imperatore, uno dei più famosi dessert austriaci), oggi è il sentiero verso la vetta che la fanno sorridere. Nel frattempo le vette si sono fatte sempre più alte e il sentiero sale spesso su ripide pareti rocciose.

03

FRANCESCA
NEMI

Unisce l’amore per la montagna e la natura a quello per la scrittura e la fotografia. Non sempre, non per forza seguendo un ordine. E’ Guida Ambientale Escursionistica e promuove per Centro Guide Walden la conoscenza e la valorizzazione di parchi e riserve naturali dell’Appennino Centrale. Appena trova tempo e la spinta pervasiva giusta, scrive racconti di una montagna che respira, che insegna, che soffre e che frana, la stessa che ci guarirà. Ama le storie di principi esploratori, di giovani ricercatori e delle prime donne ad arrampicare in gonne lunghe e tante sottovesti.

Parapendista e cicloviaggiatrice solitaria è in montagna che vive per lavoro e per piacere il suo tempo più onesto. Simpatizzante dei cambiamenti, ha i suoi tempi e a non volerli rispettare si finisce sempre fuori tempo.

Il prossimo passo? Prendere in mano tutti i pezzi: la natura e la sua ricchezza, la storia e i suoi valori, le persone e le loro debolezze e incastrare tutto in una costruzione nuova.

LA MIA MONTAGNA

Il mio primo viaggio dentro la montagna fu deciso per puro divertimento senz’altra motivazione che il desiderio di una gratificazione dei sensi – sensazione di altezza, di distanza, dello sforzo prima e del benessere dopo – per orgoglio della vita e brama degli occhi. Ero interessata all’effetto che la montagna aveva su di me, ma poi d’improvviso tutto è diventato prezioso ai miei occhi: alberi, animali, rocce, nuvole. E’ un processo di conoscenza che amplia la mia esperienza; più penetro la vita della montagna, più mi addentro dentro me stessa. Perciò ho trovato ciò che mi proponevo di trovare: puro amore.

Francesca Nemi

Il mio rapporto con la montagna, paradossalmente, si è intensificato dal momento che ho capito che, avendo la Fibromialgia (malattia che debilita tutti i muscoli del corpo), per me era impossibile scalare visto che i fibromialgici normalmente non hanno la forza nemmeno di svitare il tappo di una bottiglia. Così ho capito che impugnare le piccozze poteva essere un modo per scacciare dal cervello l'idea di questa malattia che i medici tanto ci tengono a farmi presente: "Devi stare a riposo e non devi affaticare i muscoli". Così ho capito che la scalata sarebbe stata la mia sfida per rimanere a galla... Non è facile i dolori sono pazzeschi, ma sta tutto nel isolare la testa e quando impugno le piccozze tutto sparisce perché io entro nel mio mondo fatto di energia.

Monia Gaibotti

Per me la montagna è sempre stata un’amica. Con lei ho chiacchierato, pianto, vissuto le prime avventure e disavventure, ho cercato rifugio e compagnia. Il rapporto che ho con lei è qualcosa di molto intimo. Non è mai stata una sfida o una conquista, è sempre stata un’alleata. Quando ero bambina andavo in un prato vicino a casa e spesso parlavo con una montagna. Era un gioco, ma allo stesso tempo era anche un modo di cercare un contatto con qualcosa che per me non è mai stato astratto o lontano. Sono felice che molte donne stiano scoprendo le montagne, sono luoghi per gente tenace e caparbia, come noi donne spesso lo siamo.

Fulvia Girardi

04

ELISA
BESSEGA

La fotografia è la sua grande passione, almeno quanto l’amore per la natura che vuole esplorare senza lasciare traccia. Inventandosi una soluzione a basso impatto anche per la preparazione del cibo, ricorrendo all’essiccazione, uno dei più antichi metodi di conservazione che, con i giusti strumenti, torna utile proprio nelle attività outdoor. Elisa è fotografa e attivista per l’impegno ambientale. Aderisce al gruppo Outdoor Manifesto.

05

GLORIJA
Blazinšek

Croata per nascita, veneziana per amore. Per viaggiare tra oriente ed occidente a Glorija basta solo uscire dalla porta di casa e con il compagno Giacomo è sempre l’ora per una nuova partenza. Insieme hanno ideato Altripiani, un progetto di ricerca culturale, antropologica e linguistica per allargare i propri orizzonti e quelli dei tanti che seguono le loro storie.

Oltre le storie delle persone che incontra, le piace raccogliere ricette insegnatele dalle donne conosciute nei diversi Paesi. Portandole a casa e adottandole nella propria quotidianità, onora la fiducia e l’accoglienza di queste persone care che per un istante o per un’intera giornata sono entrate nel suo cuore.

06

FULVIA
GIRARDI

Fulvia è Guida Escursionistica Ambientale e Accompagnateur en Moyenne Montagne. E’ nata e vive ad Acceglio, un paese di 20 abitanti in Valle Maira e continua a vivere lì perché dice che: “la vita è scandita da ritmi lenti, lontano dalle frenesie e dagli eccessi delle città, le stagioni si sentono passare davvero e i rapporti umani sono ancora autentici”. Una bimba già grande e un altro appena arrivato. Fra guida e mamma è difficile scegliere, ma come ci dice Fulvia: “è anche compito di una mamma insegnare ai propri figli ad inseguire i sogni, a rialzarsi dopo le cadute e cercare di costruire il proprio futuro”. 

07

PAOLA
FINALI

La fotografia come forma di istinto e passione. Una passione da trasformare in professione. Progetto realizzato, con la natura al centro dell’obbiettivo, dai grandi spazi della montagna all’infinitamente piccolo che c’è in ogni cosa. L’amore per la natura e la montagna l’ha portata a visitare molte volte i grandi ambienti Himalayani per trekking e spedizioni alpinistiche. Ha seguito vari climber e alpinisti nella realizzazione dei loro progetti e imprese.

Con il compagno guida alpina Ingo vive in Val Badia, amano trascorrere il proprio tempo libero con la loro figlia Catherine, condividendo con lei amore e stupore per le piccole e grandi meraviglie che li circondano.

 

08

LAURA
DONAZZAN

Nata e vissuta tra le montagne, fin da bambina ha mangiato montagna per pranzo e per cena. Crescendo è cresciuta anche la fame di esplorare e di arrivare sempre più in alto. Da qui la passione per l’arrampicata, lo scialpinismo e il ghiaccio. Quando non scala, scia o cammina rimette in ordine le ossa e i muscoli doloranti di qualcuno che come lei non vede l’ora di ripartire.

“Vivo la montagna come una boccata d’aria fresca, quando sono in quota sono totalmente a mio agio, percepisco la grandezza e la perfezione della natura e questo mi dà un senso di quiete incredibile”.

09

Guðný Diljá
Helgadóttir

La fattoria in cui Guðný è cresciuta confina con il Parco Nazionale islandese del Vatnajökull e questi luoghi li conosce come il palmo della sua mano. Fin da piccola Guðný ha esplorato Öræfi a cavallo e a piedi, creando un legame profondo e intimo tra lei e questa parte dell’Islanda. Il suo curriculum è ampio, dal 2014 è guida del Parco Nazionale del Vatnajökull, per escursioni sui ghiacciai e arrampicate su ghiaccio, tour in jeep nelle grotte di ghiaccio, in kayak e barca nella laguna glaciale dello Zodiaco ed escursioni naturalistiche per conoscere la fauna selvatica. 

Guðný è anche una grande narratrice ed è sempre felice di condividere le sue esperienze con i suoi ospiti. Inoltre, fa parte della squadra islandese di ricerca e soccorso, una buona garanzia per stare al sicuro nel selvaggio ambiente islandese.

10

ROBERTA
COLOMBERO

Malgara piemontese di terza generazione, dedica la sua vita all’allevamento delle vacche. Alleva circa 200 bovini di razza piemontese, si occupa della mungitura, dell’alimentazione, della transumanza e anche della produzione dei formaggi, come il pregiato Nostrale d’Alpe. Un lavoro duro ma non per lei che da piccola quando si agitava un pò troppo veniva messa dalla mamma nel recinto dei vitellini che diventavano i suoi compagni di gioco. Dopo aver conseguito il diploma in agraria è rimasta nell’azienda di famiglia. “Le sue ragazze”, così Roberta si riferisce alle proprie vacche, hanno tutte un nome e una personalità diversa.

Ha lavorato in diversi caseifici e ranch in America, Inghilterra e Irlanda, per approfondire le sue competenze zootecniche e di caseificazione. Negli anni ha continuato a partecipare a vari corsi di aggiornamento su nuove lavorazioni di formaggio, come il corso Onaf (Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio).

Da poco ha aperto in alpeggio una piccola attività di ospitalità rurale famigliare, un servizio rivolto a chi desidera vivere alcuni giorni in compagnia della sua famiglia e partecipare alle attività agricole: visita al caseificio, mungitura delle vacche, passeggiate e trekking a cavallo, escursioni nei pascoli d’alta quota e anche degustazioni dei prodotti.

la mia montagna

In montagna mi piace il silenzio, sentirmi parte di un tutto molto più grande di me, ricollegarmi al primitivo, soffermarmi sui dettagli, sentire il profumo dei boschi, godere della freschezza dell’acqua di sorgente, assaporare le stagioni, scrutare animali selvaggi e soprattutto conoscere storie di persone con volti segnati dal tempo e dalla natura. Persone anche con storie semplici, ma con occhi profondi e mani laboriose.

Glorija Blazinšek

Come donna non ho mai pensato di non poter frequentare la montagna. Amo andare in alta quota perché mi fa bene e mi diverto. Se ti piace l'arrampicata in montagna, fallo. Non importa se sei una donna o un uomo, ognuno dovrebbe vivere la propria passione.

Caroline Moser

Per il mio stile di vita il legame che ho con la montagna è molto importante. Oltre all’attività fisica che mi permette di mantenermi sempre in forma, trovo grande benessere sia sotto il profilo mentale e, qualcosa di più profondo, anche sul piano spirituale. La montagna mi ha sempre aiutato anche nei momenti di sconforto e sono sicura continuerà a farlo, mi porterà a conoscermi meglio, a scegliere le cose che realmente mi fanno stare bene. Sarà sempre un rifugio sicuro, un’amica e un appiglio per “non cadere”.

Roberta Colombero




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